Hira: la prima ricercatrice donna in Sampierana

Incontriamo Hira, la cui presenza nel nostro stabilimento Sampierana arricchisce il nostro dipartimento di ricerca. Con i suoi occhi scuri e una voce calma ma determinata, Hira incarna una visione culturale affascinante e distinta, portando una ventata di innovazione nel nostro lavoro quotidiano.

Hira è una ricercatrice selezionata direttamente dall’Università di Bologna (Unibo) per un progetto importante. Con un PhD in Comunicazione e Informatica, sta applicando le sue competenze specialistiche — originariamente focalizzate sui veicoli intelligenti — agli escavatori, con un’attenzione particolare ai modelli elettrici.

L’abbiamo intervistata per farci raccontare in prima persona il progetto che sta portando avanti qui con noi e per scoprire come la sua ricerca all’avanguardia sta plasmando il futuro dei nostri macchinari.

Com’è iniziata questa avventura?

Sono una ricercatrice e ho un Ph.D. in Comunicazione e Informatica, quindi ho iniziato candidandomi all’Unibo. Ho visto un progetto sul sito web dell’Unibo che era fondamentalmente correlato al mio campo. Il mio dottorato riguarda i veicoli intelligenti e i veicoli che comunicano con l’infrastruttura di altri veicoli, come ho visto in Tesla.

Il progetto di ricerca è direttamente collegato al mio campo di studi sui veicoli comunicanti (V2V/V2D) e sui loro conducenti. Questa tecnologia è vitale per gli escavatori nel settore del movimento terra, dove la comunicazione a distanza è necessaria per supportare gli operatori e migliorare l’efficienza lavorativa.

Ho trovato un progetto specifico incentrato sull’ottimizzazione energetica e sull’analisi all’interno del settore del movimento terra. Dopo aver fatto domanda sul sito web, ho sostenuto due colloqui: un colloquio tecnico con il professore e un secondo con 4-5 persone su informazioni più generali. In seguito, mi è stato chiesto di trasferirmi e lavorare in Italia nel settore dei macchinari da costruzione (come San Piero e CNH), poiché il progetto richiede una presenza fisica in loco e non può essere gestito interamente da remoto..

Mentre sei qui, stai lavorando a San Piero e frequentando anche l’università?

Ho iniziato a lavorare a novembre e il mio tempo attuale è diviso tra l’Università e gli stabilimenti aziendali. Dato che il mio campo è Informatica e Computer Science, la maggior parte della mia analisi di ricerca può essere svolta da remoto.

Quando sei con il tuo team in Sampierana, in cosa consiste il lavoro pratico? Lavori con i mini-escavatori?

Quando sono all’università, mi concentro sulla pianificazione delle note di ricerca. Tuttavia, al momento sono in fase di formazione e non sto ancora svolgendo lavoro pratico sugli escavatori, come i mini-escavatori, studiando la struttura degli escavatori, analizzando i componenti di sicurezza e revisionando l’ampia documentazione, in particolare per i modelli elettrici.

L’obiettivo di questa fase di formazione è comprendere a fondo la struttura e i parametri chiave. Passeremo al lavoro pratico sugli escavatori solo dopo che questa analisi fondamentale sarà completata.

Per quanto tempo hai in programma di restare qui?

Sono entusiasta di poter finalmente applicare tutto ciò che ho studiato nella ricerca e nella teoria a questo ambiente di macchinari da costruzione.

Ho in programma di restare qui per un lungo periodo, poiché ho fatto un cambio deliberato da una carriera decennale come docente universitario (2015-2025) per unirmi all’industria. Questo è il primo passo per cambiare il mio campo professionale e applicare le mie conoscenze in un contesto pratico e reale.

Qual è il tuo obiettivo personale in Sampierana?

“Il mio obiettivo personale in Sampierana è applicare la mia esperienza di dottorato in Comunicazione e Veicoli al settore del movimento terra. Prendendo spunto dalla view CNH è possibile studiare un sistema in cui gli escavatori comunichino tra loro e con l’ambiente, prendendo anche spunto dall’automotive (Tesla è un chiaro esempio).

Questa procedura di comunicazione completa deve essere trasferita all’industria dei macchinari da costruzione perché è necessaria. Guidare gli escavatori è un compito ad alto rischio, che rende vulnerabili i conducenti e il personale circostante. Pertanto, una rete per la comunicazione e il monitoraggio in tempo reale è essenziale.

Attualmente, ci manca il monitoraggio in tempo reale delle funzionalità effettive del veicolo (come i movimenti del braccio, i joystick e i freni), anche se conosciamo la posizione GPS. Se dobbiamo muovere un braccio, abbiamo bisogno di una conferma remota che il movimento sia corretto. L’obiettivo è vedere il quadro completo dell’area di lavoro (ad esempio, tramite una vista satellitare) per prendere decisioni operative migliori, poiché il conducente vede solo la sua parte specifica. Questa capacità ci permetterebbe anche di monitorare l’operatore a distanza.

Credo che la sicurezza delle interconnessioni sia un argomento sempre più ricorrente sui veicoli movimento terra.

L’intervista di Hira ci ha permesso di riflettere su spunti nuovi e su un nuovo ruolo delle tecnologie nel settore del movimento terra. Siamo sempre orgogliosi di accogliere volti e voci giovani in Sampierana, come ha commentato Natalia Bitencourt, HR Product Development & Quality EU:

Questa collaborazione con l’Università di Cesena rappresenta un investimento fondamentale nel talento e nell’innovazione. Per Sampierana, puntare sui giovani e sulle competenze di eccellenza in ingegneria è la chiave per costruire il futuro.

 

Intervista a Fabio: da un contesto familiare alla realtà di Sampierana

Oggi per la rubrica Students on Board vi condividiamo l’intervista con Fabio Sandonini, studente tirocinante in ingegneria elettronica e attualmente impiegato nel reparto product di Eurocomach. La storia di Fabio sembra scritta da un filo conduttore, che ha origine nella zona di Mantova, da dove è arrivato, e dove ha iniziato già da piccolo a sentir parlare e a vedere le sue primissime macchine movimento terra.

Hai iniziato il tirocinio ad Aprile, se non sbaglio e sei nella parte del product. A livello di studi, sei uno studente di ingegneria elettronica. Com’è andato il primo mese in Sampierana?

Il primo mese è andato bene, per me si è trattata anche della prima esperienza di lavoro nel mio campo di studi, ovvero ingegneria elettronica, e in questo contesto ho avuto modo di capire come funziona un ufficio tecnico, come si gestisce il rapporto con gli altri colleghi.
Ho trovato un ambiente molto accogliente sia con i capi reparto che con altre persone del dipartimento e, finalmente, ho potuto mettere mano sulle materie effettivamente studiate, quindi diciamo che è stato un po’ come vivere quello che avrei sempre voluto provare a vivere, ecco.

Allora, rispetto ai tuoi studi, che cosa hai studiato all’università che sei riuscito effettivamente ad applicare poi dentro l’azienda?
Sicuramente il metodo con cui si va ad affrontare un problema, perché all’Università abbiamo studiato tante materie e tante informazioni che non sempre riguardano quello che sto facendo a tirocinio. Tutte le nozioni, però, sono accumunate da un fattore importante: la ricerca del giusto “metodo” inteso come risoluzione di problemi, individuare quelli che sono i dati, leggerli in modo accurato e in seguito a un’analisi adeguata. In questo, lo riconosco, i miei studi mi hanno supportato.
Per il resto buona parte del progetto che sto facendo copre ciò che ho studiato all’università, quindi in particolare motoristica, elettrica e sistemi di controllo per motori elettrici.

Intervista Fabio Eurocomach

Su che progetti hai iniziato a lavorare? Stai lavorando?

Ho iniziato a lavorare su un progetto che prevede la realizzazione di un modello digitale di un veicolo che stanno attualmente progettando nell’ufficio tecnico: un veicolo elettrico.

Il mio progetto sarebbe quello di creare questo modello e simularlo in modo tale da poter fare delle stime di efficienza energetica della batteria, potenza erogata, quindi sostanzialmente prendere il veicolo, crearne una copia digitale e gestire i parametri in maniera differente per vedere se si riescono a ottenere delle efficienze più alte.

A livello di studi immaginavi di poterli diciamo approfondire applicandoli al campo degli escavatori?

Sì e no, credo sia questa la risposta corretta. Ho conosciuto Sampierana l’anno scorso durante un incontro con le aziende del territorio nel campus di Cesena. Mi ha colpito subito come realtà perché in questo momento sto studiando a Cesena però non sono di Cesena, vengo da un paesino tra Mantova e Brescia e sostanzialmente è un paesino di campagna.
I miei zii sono tutti agricoltori, come anche i miei amici. Quindi il contesto agricolo è un contesto che ho sempre vissuto e mi ha sempre un po’ affascinato, sia quello delle macchine movimento terra che delle macchine agricole.

Quando ho ritrovato questo contesto all’Università sono rimasto subito colpito e nel momento in cui sono andato in azienda, in cui effettivamente ho visto tutto da vicino, compresa la realizzazione delle macchine, sono stato contento di unire due componenti, quella affettiva e quella degli studi.

Che cosa ti sta piacendo di più del lavoro che stai facendo?

Allora ci sono due aspetti da menzionare: a livello pratico la realizzazione in sé per sé del modello e quindi il fatto che una volta realizzato il modello, io possa giocare con alcuni parametri e andare a vedere come la macchina risponde che è una cosa che a me piace e che mi permette di ragionare su come migliorare la macchina.
Dall’altra parte la possibilità di lavorare su un veicolo elettrico, considerato anche lo stato attuale delle cose e la direzione in cui il mondo sta andando, mi inorgoglisce perché mi permette di prendere parte a un progetto grande, innovativo che ha un suo valore per l’intera Comunità.

Students on Board: l’esperienza di Mattia in Eurocomach

La seconda testimonianza della nostra rubrica Students on Board è quella di Mattia, Software Engineer in Sampierana. Intervistarlo ci ha trasmesso una carica di energia e positività, che lo accompagnano ogni giorno nel suo lavoro dal momento che, dopo il tirocinio, è stato assunto in modo diretto.

Ciao Mattia, dicci un po’ di te. Ci racconti il tuo percorso?

A ottobre è un anno che sono qui. Sono stato assunto come Software Engineer, dopo un percorso di studi in Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni.

Quali sono stati i tuoi obiettivi professionali iniziali e come è stato il passaggio dal tirocinio all’assunzione?

Prima di conoscere Sampierana-Eurocomach ero interessato al settore automotive e alle macchine agricole. L’opportunità è arrivata tramite un seminario organizzato dall’azienda in università. Il tirocinio è un momento per conoscere l’azienda e il carico di lavoro non è eccessivo come in un lavoro normale, permettendoti di fare più domande. Dopo l’assunzione, l’obiettivo principale è stato portare il know-how software, elettrico ed elettronico all’interno di Sampierana, rendendola più autonoma rispetto ai fornitori.

Mattia_Students on Board_Eurocomach

Di cosa ti occupi esattamente come Software Engineer?

La parte software, elettrica ed elettronica, prima non era gestita internamente, ma tramite fornitori. L’idea è di gestirla come fa il gruppo CNH, che ha i propri sistemi e processi. Al momento, stiamo seguendo la parte di service e supporto alla validazione dei prodotti esistenti, ma in futuro l’obiettivo è iniziare a sviluppare software per nuovi progetti. Questo riguarda tutti gli escavatori, non solo quelli elettrici.

Cosa hai imparato inaspettatamente in questo percorso lavorativo?

Ho imparato l’architettura delle macchine e come vengono gestiti i processi di approvvigionamento e scelta dei componenti. Questo è stato per me l’aspetto più interessante. Ho anche avuto l’opportunità di vedere come un prodotto viene convalidato, attraverso le procedure e i test. A livello di studi universitari, non mi sarei mai aspettato di finire nel campo degli escavatori, ma se due anni fa me l’avessero chiesto probabilmente avrei risposto che mi sarebbe piaciuto. Ho scoperto che lo studio mi ha dato le basi per capire gli ambiti in cui si sviluppa l’elettronica.

Com’è stato il supporto dell’azienda durante il tuo tirocinio?

Durante il tirocinio, mi sono reso conto che non c’era una figura di riferimento specifica nel mio ambito. Tuttavia, ho avuto il supporto di un ragazzo dell’ufficio tecnico e del project manager. Quando è arrivato il mio attuale responsabile, Nicolò Rossi è cambiato l’approccio e anche se a volte mancano le risorse si lavora per recuperarle.

Mattia_Students on Board_Eurocomach_escavatore

Qual è la cosa più interessante o più bella che hai imparato fino ad ora che magari non ti aspettavi?

La cosa più interessante è probabilmente quella di come viene validato un prodotto. Tutte le procedure che vengono fatte e attuate per verificare se un prodotto già progettato e costruito, ma non ancora messo in produzione dall’azienda è abbastanza di qualità o segue le specifiche costruttive attraverso i vari test che vengono fatti ai prodotti, questo aspetto è molto interessante per me.

Il valore aggiunto delle donne: la testimonianza di Patrizia

I volti femminili in Sampierana sono tanti e questo, di per sé, è motivo d’orgoglio per noi. Ce n’è uno però che si distingue fra tutte, forse per il ruolo commerciale o forse perché, quando Patrizia parla di escavatori, riesce a spiegarli con una semplicità e un entusiasmo disarmanti. Abbiamo impiegato due anni a convincerla, ma alla fine siamo riusciti a intervistarla e a scoprire quando è cominciato tutto.

Come è iniziata l’avventura lavorativa in Sampierana?

Era più o meno questo il periodo, Aprile maggio e correva l’anno 1995. Avevo finito il Liceo e stavo lavorando in un’azienda a Cesena, ma non mi sentivo soddisfatta. In quel momento sono venuta a sapere che cercavano una figura per la reception qui in Sampierana.

Conoscevo l’azienda perché sono cresciuta in questi luoghi. Quando mi sono presentata mi hanno chiesto se conoscessi un po’ le lingue, inglese e francese principalmente. Sampierana all’epoca era un’azienda di trenta persone ed io, fresca di Liceo, ho detto sì all’istante.

Dopo pochi mesi, mi è stata data l’opportunità di fare altro, e cioè di entrare a contatto con i clienti.

Ed è iniziata così l’avventura commerciale in Sampierana.

Inizialmente mi occupavo della gestione ordini mercato Italia con qualche timido approccio al mercato export legato principalmente ai contatti fiere nei paesi limitrofi (Francia, Spagna) sempre in ambito commerciale.

Inizialmente non credevo sarei rimasta, pensavo che avrei fatto l’Università, che si trattava di un’esperienza temporanea e invece il contatto con il cliente mi ha entusiasmata sin da subito ed eccomi ancora qua.

Quando hai cominciato a viaggiare nel ruolo di commerciale Eurocomach estero?

La svolta è arrivata dopo tanti anni di backoffice e principalmente con la crisi del 2009. Quell’anno il mercato Italia è entrato in crisi, abbiamo cercato di spostare il raggio d’azione oltre la Penisola e abbiamo cercato opportunità di lavoro ovunque. Siamo andati anche in Australia e Nuova Zelanda. Era indispensabile allargare il raggio d’azione per continuare a lavorare e crescere come avevamo fatto fino a quel momento.

Quando hai iniziato eri una delle poche figure femminili in azienda?

Sì all’epoca eravamo in poche. Per i ruoli commerciali si cercavano per lo più figure maschili. D’altronde il movimento terra è fatto principalmente da uomini.Questo, però, non significa che non ci sia margine per le donne che vogliono affermarsi. I potenziali clienti all’inizio magari erano un pochino diffidenti.

Se sei donna tendono a metterti continuamente alla prova e quindi la fiducia te la devi guadagnare. La fiducia conquistata poi la devi mantenere nel tempo e per questo la precisione e la reattività, caratteristiche forse più femminili, che mi riconoscono ed apprezzano i clienti sono assolutamente indispensabili.

In tutto questo qual è, secondo te, il più grande traguardo raggiunto?

Quando ti chiedono un parere perché, allora, vuol dire che sei diventata un punto di riferimento.

Domanda di rito: come hai imparato a conoscere i miniescavatori?

La conoscenza dei miniescavatori l’abbiamo costruita sul campo. Ho avuto la fortuna di poter imparare le cose un po’ per volta e anche di vedere la produzione, di confrontarmi con i clienti alle fiere. Poco per volta mi sono costruita la mia conoscenza sul prodotto che, c’è da dire, mi ha appassionata, il che non è un fattore secondario. Ai tempi scendevo al campo prove vicino l’azienda, accendevo la macchina e mi divertivo ad azionare i vari comandi.

Credo sia stato questo ad aiutarmi: la curiosità di capire il perché delle cose ed il confronto quotidiano e diretto con il cliente.

Pensi che oggi avendo più informazioni a disposizione chi si approccia alle macchine sia commerciali che tecnici siano meno propensi a testarle con mano?

Sì, oggi c’è proprio un modo diverso di vedere le cose. Rimango della mia idea: toccare le cose con mano te le fa capire meglio. Mi piacerebbe vedere i ragazzi andare oltre lo stare davanti allo schermo, magari vederli mentre provano a testare con mano quelle famose AUX di cui si sente sempre parlare.

Ti ricordi quando Sampierana ha iniziato a produrre mini-escavatori?

Eurocomach quando è nata non faceva escavatori faceva terne articolate, un prodotto che nel corso del tempo è andato sempre meno. Per gli escavatori e gli skid inizialmente acquistavamo da costruttori giapponesi o coreani.

Queste macchine, però, non incontravano le caratteristiche del mercato italiano ed europeo. Ragionando su come fare, durante una riunione, venne fuori quest’idea: perché non ce li facciamo da soli i mini-escavatori? Provammo a pensare ad un primo modello da 50 quintali. Il primo modello di miniescavatore Eurocomach interamente progettato e prodotto in Sampierana fu il modello ES500ZT; il responsabile progetto era l’Ing Giuseppe Fabbri e la macchina fu presentata ad una importante fiera del settore che era il SAIE di Bologna nell’ottobre 2004.

SAIE Bologna Eurocomach

E questo è stato il primo che hai venduto?

Sì, il primo venduto fatto interamente da noi ed era una macchina bellissima, ben fatta, performante e che ci ha dato molte soddisfazioni.

Quella prima unità doveva farci capire se stavamo percorrendo la strada giusta. L’impatto fu molto positivo e da lì abbiamo compreso che potevamo lanciarci sempre con l’idea di rimanere sulla compact line e che dovevamo investire più sui mini che non sulle terne.

Oggi tra i prodotti Eurocomach secondo te quali sono i più forti?

Il mercato è in un momento particolare, ma secondo me la gamma dei mini piccoli da 1 a 2 ton ha più potenziale e risponde meglio alle esigenze del mercato e poi continuo ad avere grande fiducia nei bracci triplici, nei TR; se riesci a far capire al cliente la validità del prodotto non c’è partita.

Anche per gli 8-10 TON con l’elettronica nuova, la risposta è stata positiva.

Quanti anni sono che lavori in Sampierana?

Sono 30 anni che lavoro in Sampierana.

Se dovessi aspettarti qualcosa di nuovo nel tuo futuro in Sampierana cosa ti aspetteresti?

Secondo me Sampierana come azienda ha potenziale e caratteristiche importanti per continuare a produrre per molti anni. Grazie a CNH sono state potenziate le linee e tutto si è organizzato talmente al meglio che vedo una grossa capacità produttiva; è chiaro che le macchine però vanno vendute e qui c’è molto da fare, la concorrenza è spietata.

Patrizia Sampierana Peter Garrit

Prima di andare in pensione saresti contenta di vedere un’altra Patrizia in Sampierana?

Sarei felicissima se qualcuna delle ragazze si lanciasse dal punto di vista commerciale. Capisco anche che non sia semplice, perché la figura commerciale classica prevede che tu stia fuori, faccia trasferte e può risultare difficile da coniugare con l’ambito familiare. Alle volte, però, basta fare un primo tentativo, quasi casuale come è stato per me, e tutto può succedere!

Sala metrologica e Laboratorio Fisico: i nuovi spazi della sede di San Piero

Da pochi mesi la nostra sede di San Piero in Bagno ha ampliato i suoi spazi grazie alla realizzazione della Sala di misurazioni metrologiche e del Laboratorio Fisico. L’obiettivo è quello di migliorare costantemente il lavoro quotidiano e di farlo anche in un ambiente “su misura”.

Questo spazio, insieme al Laboratorio, saranno di supporto per garantire la massima precisione e affidabilità delle nostre macchine movimento terra.

Come e perché è nata l’idea della sala metrologica?

Tra le motivazioni che ci hanno spinti a dare vita alla sala di misurazioni metrologiche c’è la ricerca di miglioramento continuo, innovazione tecnologica e sostenibilità, in linea con i principi del “Breaking New Ground” di CNH Industrial.

Tra gli obiettivi che ci siamo proposti:

  1. Precisione e Affidabilità: garantire che tutte le misurazioni e le analisi siano effettuate con la massima precisione, utilizzando attrezzature e metodologie conformi agli standard internazionali. Verificare che i nostri sistemi di misura, comprese le attrezzature di assemblaggi, siano affidabili e riferibili.
  2. Qualità e Miglioramento Continuo: assicurare un costante miglioramento dei processi di misurazione e analisi, basandosi su feedback, revisione delle performance e innovazione.
  3. Controlli metrologici o di laboratorio: effettuare controlli rigorosi, ove richiesti, in accettazione arrivi, di benestare alle forniture di materiali diretti nonché supporto alle diagnosi sui materiali impiegati dalle nostre macchine e questo sia a scopo preventivo che reattivo, tutto nel rispetto della ISO9001:2025.
  4. Sostenibilità: adottare pratiche sostenibili che minimizzino l’impatto ambientale delle operazioni di laboratorio e della sala di misurazione.
Sala Metrologica attrezzature

L’introduzione della sala metrologica risponde, oltre che ad obiettivi specifici, anche ad una serie di strategie di qualità.

  • Gestione delle risorse: facendo riferimento ad uno spazio apposito assicuriamo che tutte le risorse, incluse le attrezzature di misurazione e i dispositivi di laboratorio, siano disponibili, mantenute e calibrate regolarmente. D’altra parte, ci impegniamo a garantire che il personale abbia le competenze necessarie attraverso una formazione continua.
  • Controllo e Monitoraggio: Implementare sistemi di controllo e monitoraggio per valutare e migliorare costantemente le prestazioni delle misurazioni e delle analisi. Utilizzare strumenti di misurazione calibrati o verificati secondo standard internazionali.
  • Ambiente di Lavoro: Creare e mantenere un ambiente di lavoro adeguato a operazioni precise e affidabili, includendo controllo della temperatura, umidità e pulizia.
  • Collaborazione e Comunicazione: Favorire un ambiente di lavoro collaborativo dove la comunicazione efficace e il lavoro di squadra siano incentivati e valorizzati.
Sala Metrologica attrezzature qualità

L’impegno della Direzione Sampierana è quello di fornire le risorse necessarie per supportare il miglioramento continuo e promuovere un ambiente di lavoro orientato alla qualità. Nei prossimi mesi verrà ufficializzata l’apertura della sala metrologica, un’occasione per inaugurare insieme il risultato di questo lavoro di squadra.

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Piernicolò e il mondo dei Ricambi

Siamo un’azienda nell’azienda, credo sia corretto definirci una sorta di pronto soccorso, a disposizione dei concessionari che ci contattano.

L’edificio della sala mensa nasconde anche una parte di uffici a marchio Sampierana, forse quelli dove si è soliti sbirciare meno o che a volte è più semplice dimenticare. Proprio dietro una di quelle porte, però, ci sono altri volti, altre storie e altre mani all’opera, quelle dei Ricambi a marchio Sampierana.

Oggi diamo spazio a loro e a un nome in particolare, quello di Piernicolò che lavora in Sampierana dal 2019.

Dalla Sicilia a San Piero. Com’è iniziata la tua avventura in Sampierana?

La mia avventura in Sampierana è iniziata il 22 Maggio 2019. Dapprima sono partito come operaio in modo inaspettato, grazie a un incontro nel mio istituto scolastico con i fondatori di Sampierana che erano in visita per selezionare del nuovo personale. Dopo i colloqui in presenza, che furono positivi, sono stato contattato. Inizialmente ero titubante perché avevo scelto Lettere all’Università, ma quando è arrivata la chiamata ho deciso di partire.

Una volta entrato nel mondo azienda mi sono appassionato giorno dopo giorno a Sampierana, ai prodotti e anche alle persone. Nel team ricambi lavoro dal 26 Settembre 2022.

Raccontaci qualche dettaglio in più sul team ricambi. Durante il processo di acquisto o di semplice richiesta da parte del cliente, quando entra in gioco il vostro team?

Negli anni su iniziativa degli addetti ai lavori è stato sviluppato un portale ricambi, perché la gestione telefonica o via mail d’inserimento ordine è diventata obsoleta (una volta chi prendeva gli ordini al telefono ne organizzava tutte le fasi: acquisto, gestione, imballo, spedizione) sia a livello “pratico” che documentale/gestionale.

Lo sviluppo del portale ricambi è avvenuto dopo un grande lavoro coordinato con alcuni colleghi dell’ufficio tecnico e l’ufficio IT. Ad oggi il portale ricambi è una realtà collaudata e in continua innovazione.

Il nostro team, composto sia da personale operaio che amministrativo, segue tutte le fasi come se fosse una microazienda: acquisto, gestione del magazzino, gestione ordini/giacenze, spedizione e bolla in quasi completa autonomia.

Quando il cliente effettua un ordine viene prima supervisionato ed autorizzato da noi, dopodiché il nostro magazziniere può visionarlo sul palmare e gestirlo seguendo le ubicazioni e le giacenze fino all’imballaggio.

Il team gestisce in media oltre 15.000 spedizioni all’anno tra vendite e garanzie. Questo per noi si traduce con un servizio indispensabile per oltre 300 dealer in tutto il mondo Eurocomach, che normalmente riescono ad essere serviti in 24/48 ore dalla conferma d’ordine.

La rapidità di servizio vale anche per tutto il mercato CNH, strettamente legato al nostro magazzino per gli approvvigionamenti dei loro magazzini di stockaggio a Modena e non di rado spedizioni negli USA.

In questi ultimi mesi avete avuto un calo di richieste?

No, quando c’è un calo di vendite delle macchine i ricambi diventano ancora più indispensabili di quanto non lo siano già. Siamo un’azienda nell’azienda, credo sia corretto definirci una sorta di pronto soccorso, a disposizione dei concessionari che ci contattano.

Quante persone lavorano nel vostro team?

In totale siamo cinque, ci sono, Alessandro, che gestisce tutti gli ordini che arrivano dal web, Nicola, che gestisce gli acquisti, mentre io seguo tutto ciò che riguarda il supporto al cliente, quindi principalmente le vendite. Insieme a noi c’è Letizia, che fornisce supporto ad Alessandro e segue le complesse dinamiche CNH.

Poi ci sono i nostri magazzinieri: Matteo, Arianna, Edgar, Antonio, Francesca e Luca (che fa da spola tra noi e il reparto Attachments).

Piernicolò_Sampierana

Avete dei KPI come team, come viene misurato il vostro lavoro?

Non proprio, il nostro lavoro è tutto basato sul qui ed ora, ci muoviamo sulla base delle richieste quotidiane.

Fate anche consulenza al cliente quando richiede un ricambio?

Normalmente il cliente riesce ad eseguire l’ordine in autonomi,a ma la mia figura è anche improntata a questo.

Come avviene il contatto tra voi e il cliente che necessita di un ricambio? Se, ad esempio, c’è un problema sul portale, chi fornisce supporto?

Per qualunque necessità legata alla vendita, resto io il riferimento per i nostri dealer in tutto il mondo. Al momento non c’è il mio contatto diretto sul portale, ma sai che adesso che ci penso non è una cattiva idea? Ad oggi chiamano il centralino o mandano una mail ad infosampierana@cnh.com e poi passano il mio contatto o mi viene inoltrata immediatamente.

Quindi collaborate molto anche con il team After Sales?

Assolutamente! Noi gestiamo tutte le loro spedizioni, la collaborazione è di assoluta sinergia. Come diceva Henry FordLa prima vettura la vende il reparto commerciale, le altre le “vende” l’assistenza”. Non voglio sminuire il lavoro dei nostri commerciali, ma semplicemente valorizzare il nostro, sia chiaro!

Ci hai raccontato che ti eri iscritto alla facoltà di Lettere, ma una volta entrato nel mondo Sampierana sei riuscito a formarti e a trovare la tua strada. Quali sono le competenze per chi vuole approcciarsi al settore ricambi?

L’ideale sarebbe conoscere già le macchine, o perlomeno averne un’idea generica parlando strettamente della mia mansione. Riguardo alla nostra squadra invece, abbiamo dimostrato che le competenze necessarie sono molteplici ed ognuno di noi può dare il suo contributo pur non avendo competenze pregresse, l’importante è essere flessibili, dinamici e predisposti al lavoro di squadra.

Salutiamo Piernicolò con la promessa di tornare più spesso a bussare alla porta del team ricambi, alle volte basta qualche passo in più per accorciare le distanze “fisiche” da un ufficio all’altro.

Angelica Sampierana attachments

Angelica: voci e testimonianze da Sampierana attachments

Quando è iniziato il tuo percorso in Sampierana?

Sono entrata in azienda nel 2021 e per sei mesi ho lavorato in reception, accogliendo i clienti e fornendo supporto per varie richieste.

A Dicembre 2021 Mattia, il mio attuale responsabile, mi ha chiesto se ero interessata ad occuparmi nello specifico del settore attachments. Un’opportunità che ho colto subito con entusiasmo e voglia di mettermi in gioco.

Com’è stato il cambiamento? Ti sei trovata in difficoltà all’inizio?

Ho avuto la possibilità di iniziare in maniera molto soft. Da Aprile 2022 sono diventata una figura fissa sugli attachments, inizialmente con mansione di backoffice e poi sul ruolo commerciale.

Quando il precedente responsabile commerciale delle attrezzature ha dato le dimissioni, io e Paola, la mia collega, abbiamo preso in mano le redini di questa parte di attività. Io per l’Italia, lei per la Spagna.

Da Ottobre 2023 ho iniziato a fare visite ai clienti e a conoscerli di persona.

Sei riuscita a formarti in autonomia sulle attrezzature delle macchine del movimento terra?

Ho costruito piano piano le nuove conoscenze delle attrezzature. Quello del reparto attrezzature è stato sempre un backoffice misto, il mercato inglese e tedesco lo seguiva Paola.

Studiavo anche a casa per essere autonoma. Non ero tenuta ad avere le conoscenze tecniche quando è andato via il vecchio commerciale, ma ho avuto la fortuna e anche la volontà di appassionarmi al settore. Quando studi una cosa che ti piace e ti interessa succede.

Alcuni clienti avevo avuto modo di conoscerli già in reception e si era instaurato un rapporto umano. Il primo contatto con loro è nato in quel contesto e mi è servito molto per esercitarmi con pazienza e assertività verso il cliente.

Angelica Sampierana attachments

Anche in questo caso, come per gli altri colleghi, una domanda sorge spontanea e necessaria: hai avvertito difficoltà nel farti accettare o nel conquistare credibilità in un settore ancora prettamente maschile?

Quando sono passata agli attachments e sono diventata, come altri colleghi, un punto di contatto importante non è stato semplice, però piano piano li ho conquistati. Ci vuole tempo anche per questo tipo di cambiamenti. Adesso c’è un bel rapporto di fiducia con i miei clienti e con i colleghi.

Gli studi universitari sono stati importanti in questo percorso lavorativo?

Ho studiato lingue e traduzione, un ramo della Facoltà di lingue per la comunicazione aziendale. Non mi sento troppo lontana da quello che ho studiato, soprattutto da quando è arrivata CNH.

Durante gli anni dell’Università ho studiato in Spagna e ho lavorato sei mesi in Inghilterra, mi sono trattenuta lì qualche mese. Lavoravo per un’agenzia per diverse compagnie aeree e mi occupavo di fare controlli preassunzione per tutto il personale di volo. Traducevo i loro contratti, parlavo al telefono con loro. Il lavoro in Inghilterra è stato un tassello per arrivare fino a qui.

Spagna, Inghilterra e poi di nuovo la Romagna e non un luogo qualsiasi, ma quello dove sei nata. Cosa ha significato per te tornare qui?

Dal mio paese si viaggia più verso la città che non verso la collina. Sono rientrata per mia scelta, anche quando sono partita sapevo che, a un certo punto, sarei tornata qui. A livello personale mi sono costruita la rete di amicizie con i colleghi, a livello lavorativo mi sento gratificata e ho un lavoro che mi permette di girare in tutta Italia. In Inghilterra mi avevano chiesto di restare, però ero sicura di voler rientrare.

Qual è uno degli aspetti difficili del tuo lavoro?

La possibilità di sbagliare se non sei preparato tecnicamente. Il mondo delle attrezzature è molto ampio e soprattutto noi siamo molto dinamici, rivalutiamo spesso i nostri fornitori e anche le tipologie di attrezzature, quindi, è importante essere sempre sul pezzo.

Angelica back office Sampierana

A breve per te inizierà anche un’altra avventura, quella della maternità. Nella realtà di Sampierana, però, è abbastanza comune imbattersi nei pancioni femminili tra i corridoi. Come hai vissuto questo cambiamento in rapporto al tuo lavoro?

Quando ho scoperto di essere incinta avevo timore di mostrare il pancione. Invece i miei clienti per primi mi hanno sorpresa: mi chiedono come va la gravidanza, come sto e poi sono stata supportata dai colleghi e dal mio manager che ha combattuto ogni giorno per permettermi di continuare a fare il lavoro che amo senza intoppi o perplessità.

Cosa suggeriresti a chi vuole inserirsi nel settore?

Di mantenere viva la curiosità, perché in questo settore è la spinta che ti porta ad imparare. Se sei curioso impari e se impari ti diverti.

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MTL50: il nuovo mini compatto per le grandi soluzioni

Pronto all’uso, versatile, adatto per chi lavora all’aperto, ma anche agli spazi interni più limitati: il nuovo MTL50 a marchio Eurocomach è la soluzione adatta a progetti grandi e piccoli da gestire con rapidità ed efficienza.
Il mini track loader, pronto ad essere lanciato sul mercato italiano ed estero nel mese di Maggio 2024, è una macchina sempre pronta e versatile.

MTL50

Sono sei i punti di forza del nostro MTL50:

  • Polifunzionalità: l’allestimento dell’MTL si completa delle più diverse attrezzature montabili (idrauliche ed elettriche) grazie all’interfaccia attacco rapido CII, standard per questa tipologia di prodotto.
  • Adattabile a tutti gli spazi: l’MTL è disponibile sia in versione a cingolo stretto (larghezza cingolo 180mm con una benna di larghezza 914 mm); a cingolo largo (larghezza cingolo 250mm con una benna di larghezza 1050 mm). Il cingolo largo riduce la pressione al suolo e massimizza la stabilità.
  • Pronto all’uso: l’abbiamo definito come una macchina “pronta”. L’operatore, infatti, può salire direttamente sulla pedana ed iniziare i lavori in qualsiasi condizione. Dalla pedana è possibile avere la massima visibilità mantenendo però il massimo livello di sicurezza;
  • Forte ed inarrestabile: l’MTL garantisce forza nella spinta e nella trazione, oltre che nella capacità di carico. Su qualsiasi tipologia e condizione di terreno viene garantita la massima trazione.
  • Sicuro: potente sì, ma anche sicura. La macchina, infatti, può essere utilizzata solo con l’operatore a bordo e solo dopo aver confermato l’operazione di avviamento con il pulsante PTO (Push to Operate). Il comando funziona in modo immediato solo se l’operatore è posizionato correttamente sulla postazione di lavoro (pedana). Su terreni in pendenza, è possibile inserire il freno di stazionamento (P) per poter così muovere solo bracci. benna e attrezzature. Questa funzionalità inibisce la traslazione della macchina, così da garantire la sicurezza dell’operatore in base al contesto di lavoro.
  • Ergonomico: i comandi ergonomici e la pedana dotata di un suo sistema di ammortizzazione la rendono adatta a tutte le esigenze, permettendo di operare in tranquillità e sicurezza anche per lunghi periodi di tempo.
Eurocomach MTL50

UNA MACCHINA TANTE ATTREZZATURE

Ogni lavoro richiede la giusta attrezzatura, con l’MTL è possibile utilizzare l’intera gamma di attrezzature a marchio CNH, rendendola adatta ai contesti più vari dal mondo edile a quello agricolo (ristrutturazioni, vigneti, aree dove rimuovere fango o detriti, manutenzione del verde). Tra le attrezzature compatibili con l’MTL50 troviamo:

  • Varie tipologie di benne con prensili (industriali, agricoli e forestali);
  • Varie tipologie di testate trincianti;
  • Trivella;
  • Forche Pallet;
  • Fresa d’asfalto;
  • Lama Neve;
  • Lama Dozer;
  • Catenaria;
  • Spazzatrice;
  • Scraper Blade;
  • Grapple;
  • Martello.

L’MTL50 è una novità studiata per rispondere alle esigenze di tutti i clienti, anche i più esigenti. Il modello è disponibile già contattando i nostri commerciali di riferimento. Pronti a testarlo sul campo?

Scarica la scheda tecnica – MTL50

L’ingegneria al femminile in Eurocomach

Il volto di Annapaola, progettista meccanico del team Eurocomach, colpisce subito l’attenzione di chi attraversa l’ufficio tecnico al piano terra. Tra i tanti visi maschili, il suo e quello delle due colleghe emergono con forza e lasciano spazio a un messaggio chiaro, ma non scontato: l’ingegneria ha una componente femminile qui in Sampierana.

Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua storia, il suo percorso e cosa significa, oggi, lavorare in un settore ancora percepito distante dal mondo femminile.

Raccontaci del tuo percorso di studi. Mi hai detto che sei laureata in Ingegneria Meccanica giusto? Dove hai studiato?

Sì, sono ingegnere meccanico e ho studiato a Lecce. Lavoravo già a Brindisi come ingegnere meccanico nel settore aereonautico, ma per amore sono arrivata qui. E ho avuto la fortuna di incontrare Sampierana”.

Come è iniziata la tua avventura in Sampierana? Hai trovato un annuncio lavorativo?

La mia compagna lavora qui in zona ed ero alla ricerca di un impiego in zona per raggiungerla. Ho trovato l’annuncio di Sampierana su Linkedin e ho inviato la candidatura. Sono passati un po’ di giorni prima di ricevere una chiamata e, quando ho sostenuto il colloquio, mi hanno spiegato che erano sorpresi della scelta della sede a San Piero. Si sarebbero aspettati piuttosto la mia candidatura per la sede di Lecce.

E’ stato difficile il colloquio?

No, per me non è stato complesso. Ho apprezzato molto l’ambiente informale che si è creato già durante la fase di selezione grazie al team HR e al responsabile del team tecnico. Non ho percepito la consueta barriera tra manager e candidato e questo mi ha colpito positivamente.

Quando sei arrivata, ti sei trovata in linea con il ruolo?

Sì assolutamente. La ricerca era per progettista meccanico, a me interessava proprio iniziare a progettare e fare qualcosa di mio. Ho chiesto comunque ai miei responsabili e al team in generale di continuare a sostenermi in una formazione orizzontale. Per me è importante continuare a ramificare la mia conoscenza.

In cosa consiste nello specifico il tuo lavoro?

Io e il team tecnico ci dedichiamo totalmente alla progettazione delle macchine occupandoci di ogni aspetto, dalla semplice idea di base alla messa a punto dei dettagli più complessi, come staffe, attacchi rapidi, supporti motore e così via. Ogni giorno affrontiamo sfide diverse e il ventaglio di ambiti che confluiscono in un’idea fa sì che si impari sempre qualcosa di nuovo. Ciò che ho apprezzato di più finora è stata l’opportunità di essere coinvolta in nuovi progetti, ricevendo sin da subito responsabilità concrete. Credo che una persona dia davvero il meglio quando si sente responsabile del proprio lavoro e contribuisce attivamente al suo successo.

Cosa consiglieresti ad una donna che vuole intraprendere il tuo percorso?

Di base, mi auguro sempre che le persone facciano quello che amano. Come detto, la mia forza motrice è sempre stata la mia curiosità oltre che la volontà di sfatare il mito comune secondo cui ingegneria è solamente “roba da uomini”. L’ingegneria è, come qualunque altra disciplina, un campo accessibile a chiunque, indipendentemente dal genere. Basta avere una forte passione per esso.

Women in Sampierana

GDG Eurocomach

La voce di Eurocomach: storia del nostro dealer #GDG

I nostri dealer sono la voce di Eurocomach e noi siamo andati a raccogliere le loro testimonianze, partendo da Brandizzo, dove abbiamo incontrato Dario, titolare della GDG srl. GDG srl è specializzata nella vendita e assistenza delle macchine movimento terra e, dal 2019, è uno dei nostri concessionari di punta che ha permesso di far conoscere sempre di più Eurocomach nell’area torinese.

L’incontro con Eurocomach

Ho conosciuto Eurocomach nell’estate del 2019 a seguito di un viaggio di piacere in Germania, all’epoca vendevo parecchie macchine della concorrenza però ero alla ricerca di un prodotto della gamma compatta che fosse al top.”

Dario resta colpito da un dettaglio non indifferente: il mercato tedesco, molto più esigente di quello italiano, sembra conoscere alla perfezione la qualità di Eurocomach.

Sono rimasto molto colpito dal fatto che le macchine erano molto più diffuse in Germania che qui in Italia perché il mercato tedesco è molto esigente che richiede degli standard molto elevati, al che ho capito che le macchine erano veramente al top”.

I punti di forza

La scoperta delle macchine e dei loro punti di forza ha permesso a GDG di offrire un prodotto di qualità e all’avanguardia ai propri clienti, come il 90ZT. I modelli di questo tipo attivi sul territorio sono numerosi e i problemi rilevati minimi.

Abbiamo chiesto a Dario quali sono, secondo lui, i punti di forza delle macchine Eurocomach.

“Compatezza, potenza, caratteristiche costruttive, qualità e tecnologie all’avanguardia” sono le parole chiave che hanno portato GDG a puntare sul nostro brand.

I feedback dei clienti

La strategia adottata da Dario per far conoscere Eurocomach è stata quella di puntare su “clienti ai quali erano stati già venduti dei brand primari. Abbiamo deciso di provare con clienti già abituati a queste macchine all’avanguardia. I clienti ci hanno fatto da venditori e vendendo le prime macchine importanti si sono poi vendute le altre”.

Dario ci ha aperto le porte del suo concessionario e ci ha reso orgogliosi del rapporto costruito in questi anni. In attesa di far visita ad altri dealer, se volete ascoltare l’intervista completa, seguiteci sul nostro canale Youtube