Angelica: voci e testimonianze da Sampierana attachments

 

Quando è iniziato il tuo percorso in Sampierana?

Sono entrata in azienda nel 2021 e per sei mesi ho lavorato in reception, accogliendo i clienti e fornendo supporto per varie richieste.

A Dicembre 2021 Mattia, il mio attuale responsabile, mi ha chiesto se ero interessata ad occuparmi nello specifico del settore attachments. Un’opportunità che ho colto subito con entusiasmo e voglia di mettermi in gioco.

Com’è stato il cambiamento? Ti sei trovata in difficoltà all’inizio?

Ho avuto la possibilità di iniziare in maniera molto soft. Da Aprile 2022 sono diventata una figura fissa sugli attachments, inizialmente con mansione di backoffice e poi sul ruolo commerciale.

Quando il precedente responsabile commerciale delle attrezzature ha dato le dimissioni, io e Paola, la mia collega, abbiamo preso in mano le redini di questa parte di attività. Io per l’Italia, lei per la Spagna.

Da Ottobre 2023 ho iniziato a fare visite ai clienti e a conoscerli di persona.

Sei riuscita a formarti in autonomia sulle attrezzature delle macchine del movimento terra?

Ho costruito piano piano le nuove conoscenze delle attrezzature. Quello del reparto attrezzature è stato sempre un backoffice misto, il mercato inglese e tedesco lo seguiva Paola.

Studiavo anche a casa per essere autonoma. Non ero tenuta ad avere le conoscenze tecniche quando è andato via il vecchio commerciale, ma ho avuto la fortuna e anche la volontà di appassionarmi al settore. Quando studi una cosa che ti piace e ti interessa succede.

Alcuni clienti avevo avuto modo di conoscerli già in reception e si era instaurato un rapporto umano. Il primo contatto con loro è nato in quel contesto e mi è servito molto per esercitarmi con pazienza e assertività verso il cliente.

Angelica Sampierana attachments

Anche in questo caso, come per gli altri colleghi, una domanda sorge spontanea e necessaria: hai avvertito difficoltà nel farti accettare o nel conquistare credibilità in un settore ancora prettamente maschile?

Quando sono passata agli attachments e sono diventata, come altri colleghi, un punto di contatto importante non è stato semplice, però piano piano li ho conquistati. Ci vuole tempo anche per questo tipo di cambiamenti. Adesso c’è un bel rapporto di fiducia con i miei clienti e con i colleghi.

Gli studi universitari sono stati importanti in questo percorso lavorativo?

Ho studiato lingue e traduzione, un ramo della Facoltà di lingue per la comunicazione aziendale. Non mi sento troppo lontana da quello che ho studiato, soprattutto da quando è arrivata CNH.

Durante gli anni dell’Università ho studiato in Spagna e ho lavorato sei mesi in Inghilterra, mi sono trattenuta lì qualche mese. Lavoravo per un’agenzia per diverse compagnie aeree e mi occupavo di fare controlli preassunzione per tutto il personale di volo. Traducevo i loro contratti, parlavo al telefono con loro. Il lavoro in Inghilterra è stato un tassello per arrivare fino a qui.

Spagna, Inghilterra e poi di nuovo la Romagna e non un luogo qualsiasi, ma quello dove sei nata. Cosa ha significato per te tornare qui?

Dal mio paese si viaggia più verso la città che non verso la collina. Sono rientrata per mia scelta, anche quando sono partita sapevo che, a un certo punto, sarei tornata qui. A livello personale mi sono costruita la rete di amicizie con i colleghi, a livello lavorativo mi sento gratificata e ho un lavoro che mi permette di girare in tutta Italia. In Inghilterra mi avevano chiesto di restare, però ero sicura di voler rientrare.

Qual è uno degli aspetti difficili del tuo lavoro?

La possibilità di sbagliare se non sei preparato tecnicamente. Il mondo delle attrezzature è molto ampio e soprattutto noi siamo molto dinamici, rivalutiamo spesso i nostri fornitori e anche le tipologie di attrezzature, quindi, è importante essere sempre sul pezzo.

Angelica back office Sampierana

A breve per te inizierà anche un’altra avventura, quella della maternità. Nella realtà di Sampierana, però, è abbastanza comune imbattersi nei pancioni femminili tra i corridoi. Come hai vissuto questo cambiamento in rapporto al tuo lavoro?

Quando ho scoperto di essere incinta avevo timore di mostrare il pancione. Invece i miei clienti per primi mi hanno sorpresa: mi chiedono come va la gravidanza, come sto e poi sono stata supportata dai colleghi e dal mio manager che ha combattuto ogni giorno per permettermi di continuare a fare il lavoro che amo senza intoppi o perplessità.

Cosa suggeriresti a chi vuole inserirsi nel settore?

Di mantenere viva la curiosità, perché in questo settore è la spinta che ti porta ad imparare. Se sei curioso impari e se impari ti diverti.

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