Hira: la prima ricercatrice donna in Sampierana

Incontriamo Hira, la cui presenza nel nostro stabilimento Sampierana arricchisce il nostro dipartimento di ricerca. Con i suoi occhi scuri e una voce calma ma determinata, Hira incarna una visione culturale affascinante e distinta, portando una ventata di innovazione nel nostro lavoro quotidiano.

Hira è una ricercatrice selezionata direttamente dall’Università di Bologna (Unibo) per un progetto importante. Con un PhD in Comunicazione e Informatica, sta applicando le sue competenze specialistiche — originariamente focalizzate sui veicoli intelligenti — agli escavatori, con un’attenzione particolare ai modelli elettrici.

L’abbiamo intervistata per farci raccontare in prima persona il progetto che sta portando avanti qui con noi e per scoprire come la sua ricerca all’avanguardia sta plasmando il futuro dei nostri macchinari.

Com’è iniziata questa avventura?

Sono una ricercatrice e ho un Ph.D. in Comunicazione e Informatica, quindi ho iniziato candidandomi all’Unibo. Ho visto un progetto sul sito web dell’Unibo che era fondamentalmente correlato al mio campo. Il mio dottorato riguarda i veicoli intelligenti e i veicoli che comunicano con l’infrastruttura di altri veicoli, come ho visto in Tesla.

Il progetto di ricerca è direttamente collegato al mio campo di studi sui veicoli comunicanti (V2V/V2D) e sui loro conducenti. Questa tecnologia è vitale per gli escavatori nel settore del movimento terra, dove la comunicazione a distanza è necessaria per supportare gli operatori e migliorare l’efficienza lavorativa.

Ho trovato un progetto specifico incentrato sull’ottimizzazione energetica e sull’analisi all’interno del settore del movimento terra. Dopo aver fatto domanda sul sito web, ho sostenuto due colloqui: un colloquio tecnico con il professore e un secondo con 4-5 persone su informazioni più generali. In seguito, mi è stato chiesto di trasferirmi e lavorare in Italia nel settore dei macchinari da costruzione (come San Piero e CNH), poiché il progetto richiede una presenza fisica in loco e non può essere gestito interamente da remoto..

Mentre sei qui, stai lavorando a San Piero e frequentando anche l’università?

Ho iniziato a lavorare a novembre e il mio tempo attuale è diviso tra l’Università e gli stabilimenti aziendali. Dato che il mio campo è Informatica e Computer Science, la maggior parte della mia analisi di ricerca può essere svolta da remoto.

Quando sei con il tuo team in Sampierana, in cosa consiste il lavoro pratico? Lavori con i mini-escavatori?

Quando sono all’università, mi concentro sulla pianificazione delle note di ricerca. Tuttavia, al momento sono in fase di formazione e non sto ancora svolgendo lavoro pratico sugli escavatori, come i mini-escavatori, studiando la struttura degli escavatori, analizzando i componenti di sicurezza e revisionando l’ampia documentazione, in particolare per i modelli elettrici.

L’obiettivo di questa fase di formazione è comprendere a fondo la struttura e i parametri chiave. Passeremo al lavoro pratico sugli escavatori solo dopo che questa analisi fondamentale sarà completata.

Per quanto tempo hai in programma di restare qui?

Sono entusiasta di poter finalmente applicare tutto ciò che ho studiato nella ricerca e nella teoria a questo ambiente di macchinari da costruzione.

Ho in programma di restare qui per un lungo periodo, poiché ho fatto un cambio deliberato da una carriera decennale come docente universitario (2015-2025) per unirmi all’industria. Questo è il primo passo per cambiare il mio campo professionale e applicare le mie conoscenze in un contesto pratico e reale.

Qual è il tuo obiettivo personale in Sampierana?

“Il mio obiettivo personale in Sampierana è applicare la mia esperienza di dottorato in Comunicazione e Veicoli al settore del movimento terra. Prendendo spunto dalla view CNH è possibile studiare un sistema in cui gli escavatori comunichino tra loro e con l’ambiente, prendendo anche spunto dall’automotive (Tesla è un chiaro esempio).

Questa procedura di comunicazione completa deve essere trasferita all’industria dei macchinari da costruzione perché è necessaria. Guidare gli escavatori è un compito ad alto rischio, che rende vulnerabili i conducenti e il personale circostante. Pertanto, una rete per la comunicazione e il monitoraggio in tempo reale è essenziale.

Attualmente, ci manca il monitoraggio in tempo reale delle funzionalità effettive del veicolo (come i movimenti del braccio, i joystick e i freni), anche se conosciamo la posizione GPS. Se dobbiamo muovere un braccio, abbiamo bisogno di una conferma remota che il movimento sia corretto. L’obiettivo è vedere il quadro completo dell’area di lavoro (ad esempio, tramite una vista satellitare) per prendere decisioni operative migliori, poiché il conducente vede solo la sua parte specifica. Questa capacità ci permetterebbe anche di monitorare l’operatore a distanza.

Credo che la sicurezza delle interconnessioni sia un argomento sempre più ricorrente sui veicoli movimento terra.

L’intervista di Hira ci ha permesso di riflettere su spunti nuovi e su un nuovo ruolo delle tecnologie nel settore del movimento terra. Siamo sempre orgogliosi di accogliere volti e voci giovani in Sampierana, come ha commentato Natalia Bitencourt, HR Product Development & Quality EU:

Questa collaborazione con l’Università di Cesena rappresenta un investimento fondamentale nel talento e nell’innovazione. Per Sampierana, puntare sui giovani e sulle competenze di eccellenza in ingegneria è la chiave per costruire il futuro.

 

Students on Board: l’esperienza di Mattia in Eurocomach

La seconda testimonianza della nostra rubrica Students on Board è quella di Mattia, Software Engineer in Sampierana. Intervistarlo ci ha trasmesso una carica di energia e positività, che lo accompagnano ogni giorno nel suo lavoro dal momento che, dopo il tirocinio, è stato assunto in modo diretto.

Ciao Mattia, dicci un po’ di te. Ci racconti il tuo percorso?

A ottobre è un anno che sono qui. Sono stato assunto come Software Engineer, dopo un percorso di studi in Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni.

Quali sono stati i tuoi obiettivi professionali iniziali e come è stato il passaggio dal tirocinio all’assunzione?

Prima di conoscere Sampierana-Eurocomach ero interessato al settore automotive e alle macchine agricole. L’opportunità è arrivata tramite un seminario organizzato dall’azienda in università. Il tirocinio è un momento per conoscere l’azienda e il carico di lavoro non è eccessivo come in un lavoro normale, permettendoti di fare più domande. Dopo l’assunzione, l’obiettivo principale è stato portare il know-how software, elettrico ed elettronico all’interno di Sampierana, rendendola più autonoma rispetto ai fornitori.

Mattia_Students on Board_Eurocomach

Di cosa ti occupi esattamente come Software Engineer?

La parte software, elettrica ed elettronica, prima non era gestita internamente, ma tramite fornitori. L’idea è di gestirla come fa il gruppo CNH, che ha i propri sistemi e processi. Al momento, stiamo seguendo la parte di service e supporto alla validazione dei prodotti esistenti, ma in futuro l’obiettivo è iniziare a sviluppare software per nuovi progetti. Questo riguarda tutti gli escavatori, non solo quelli elettrici.

Cosa hai imparato inaspettatamente in questo percorso lavorativo?

Ho imparato l’architettura delle macchine e come vengono gestiti i processi di approvvigionamento e scelta dei componenti. Questo è stato per me l’aspetto più interessante. Ho anche avuto l’opportunità di vedere come un prodotto viene convalidato, attraverso le procedure e i test. A livello di studi universitari, non mi sarei mai aspettato di finire nel campo degli escavatori, ma se due anni fa me l’avessero chiesto probabilmente avrei risposto che mi sarebbe piaciuto. Ho scoperto che lo studio mi ha dato le basi per capire gli ambiti in cui si sviluppa l’elettronica.

Com’è stato il supporto dell’azienda durante il tuo tirocinio?

Durante il tirocinio, mi sono reso conto che non c’era una figura di riferimento specifica nel mio ambito. Tuttavia, ho avuto il supporto di un ragazzo dell’ufficio tecnico e del project manager. Quando è arrivato il mio attuale responsabile, Nicolò Rossi è cambiato l’approccio e anche se a volte mancano le risorse si lavora per recuperarle.

Mattia_Students on Board_Eurocomach_escavatore

Qual è la cosa più interessante o più bella che hai imparato fino ad ora che magari non ti aspettavi?

La cosa più interessante è probabilmente quella di come viene validato un prodotto. Tutte le procedure che vengono fatte e attuate per verificare se un prodotto già progettato e costruito, ma non ancora messo in produzione dall’azienda è abbastanza di qualità o segue le specifiche costruttive attraverso i vari test che vengono fatti ai prodotti, questo aspetto è molto interessante per me.

Il valore aggiunto delle donne: la testimonianza di Patrizia

I volti femminili in Sampierana sono tanti e questo, di per sé, è motivo d’orgoglio per noi. Ce n’è uno però che si distingue fra tutte, forse per il ruolo commerciale o forse perché, quando Patrizia parla di escavatori, riesce a spiegarli con una semplicità e un entusiasmo disarmanti. Abbiamo impiegato due anni a convincerla, ma alla fine siamo riusciti a intervistarla e a scoprire quando è cominciato tutto.

Come è iniziata l’avventura lavorativa in Sampierana?

Era più o meno questo il periodo, Aprile maggio e correva l’anno 1995. Avevo finito il Liceo e stavo lavorando in un’azienda a Cesena, ma non mi sentivo soddisfatta. In quel momento sono venuta a sapere che cercavano una figura per la reception qui in Sampierana.

Conoscevo l’azienda perché sono cresciuta in questi luoghi. Quando mi sono presentata mi hanno chiesto se conoscessi un po’ le lingue, inglese e francese principalmente. Sampierana all’epoca era un’azienda di trenta persone ed io, fresca di Liceo, ho detto sì all’istante.

Dopo pochi mesi, mi è stata data l’opportunità di fare altro, e cioè di entrare a contatto con i clienti.

Ed è iniziata così l’avventura commerciale in Sampierana.

Inizialmente mi occupavo della gestione ordini mercato Italia con qualche timido approccio al mercato export legato principalmente ai contatti fiere nei paesi limitrofi (Francia, Spagna) sempre in ambito commerciale.

Inizialmente non credevo sarei rimasta, pensavo che avrei fatto l’Università, che si trattava di un’esperienza temporanea e invece il contatto con il cliente mi ha entusiasmata sin da subito ed eccomi ancora qua.

Quando hai cominciato a viaggiare nel ruolo di commerciale Eurocomach estero?

La svolta è arrivata dopo tanti anni di backoffice e principalmente con la crisi del 2009. Quell’anno il mercato Italia è entrato in crisi, abbiamo cercato di spostare il raggio d’azione oltre la Penisola e abbiamo cercato opportunità di lavoro ovunque. Siamo andati anche in Australia e Nuova Zelanda. Era indispensabile allargare il raggio d’azione per continuare a lavorare e crescere come avevamo fatto fino a quel momento.

Quando hai iniziato eri una delle poche figure femminili in azienda?

Sì all’epoca eravamo in poche. Per i ruoli commerciali si cercavano per lo più figure maschili. D’altronde il movimento terra è fatto principalmente da uomini.Questo, però, non significa che non ci sia margine per le donne che vogliono affermarsi. I potenziali clienti all’inizio magari erano un pochino diffidenti.

Se sei donna tendono a metterti continuamente alla prova e quindi la fiducia te la devi guadagnare. La fiducia conquistata poi la devi mantenere nel tempo e per questo la precisione e la reattività, caratteristiche forse più femminili, che mi riconoscono ed apprezzano i clienti sono assolutamente indispensabili.

In tutto questo qual è, secondo te, il più grande traguardo raggiunto?

Quando ti chiedono un parere perché, allora, vuol dire che sei diventata un punto di riferimento.

Domanda di rito: come hai imparato a conoscere i miniescavatori?

La conoscenza dei miniescavatori l’abbiamo costruita sul campo. Ho avuto la fortuna di poter imparare le cose un po’ per volta e anche di vedere la produzione, di confrontarmi con i clienti alle fiere. Poco per volta mi sono costruita la mia conoscenza sul prodotto che, c’è da dire, mi ha appassionata, il che non è un fattore secondario. Ai tempi scendevo al campo prove vicino l’azienda, accendevo la macchina e mi divertivo ad azionare i vari comandi.

Credo sia stato questo ad aiutarmi: la curiosità di capire il perché delle cose ed il confronto quotidiano e diretto con il cliente.

Pensi che oggi avendo più informazioni a disposizione chi si approccia alle macchine sia commerciali che tecnici siano meno propensi a testarle con mano?

Sì, oggi c’è proprio un modo diverso di vedere le cose. Rimango della mia idea: toccare le cose con mano te le fa capire meglio. Mi piacerebbe vedere i ragazzi andare oltre lo stare davanti allo schermo, magari vederli mentre provano a testare con mano quelle famose AUX di cui si sente sempre parlare.

Ti ricordi quando Sampierana ha iniziato a produrre mini-escavatori?

Eurocomach quando è nata non faceva escavatori faceva terne articolate, un prodotto che nel corso del tempo è andato sempre meno. Per gli escavatori e gli skid inizialmente acquistavamo da costruttori giapponesi o coreani.

Queste macchine, però, non incontravano le caratteristiche del mercato italiano ed europeo. Ragionando su come fare, durante una riunione, venne fuori quest’idea: perché non ce li facciamo da soli i mini-escavatori? Provammo a pensare ad un primo modello da 50 quintali. Il primo modello di miniescavatore Eurocomach interamente progettato e prodotto in Sampierana fu il modello ES500ZT; il responsabile progetto era l’Ing Giuseppe Fabbri e la macchina fu presentata ad una importante fiera del settore che era il SAIE di Bologna nell’ottobre 2004.

SAIE Bologna Eurocomach

E questo è stato il primo che hai venduto?

Sì, il primo venduto fatto interamente da noi ed era una macchina bellissima, ben fatta, performante e che ci ha dato molte soddisfazioni.

Quella prima unità doveva farci capire se stavamo percorrendo la strada giusta. L’impatto fu molto positivo e da lì abbiamo compreso che potevamo lanciarci sempre con l’idea di rimanere sulla compact line e che dovevamo investire più sui mini che non sulle terne.

Oggi tra i prodotti Eurocomach secondo te quali sono i più forti?

Il mercato è in un momento particolare, ma secondo me la gamma dei mini piccoli da 1 a 2 ton ha più potenziale e risponde meglio alle esigenze del mercato e poi continuo ad avere grande fiducia nei bracci triplici, nei TR; se riesci a far capire al cliente la validità del prodotto non c’è partita.

Anche per gli 8-10 TON con l’elettronica nuova, la risposta è stata positiva.

Quanti anni sono che lavori in Sampierana?

Sono 30 anni che lavoro in Sampierana.

Se dovessi aspettarti qualcosa di nuovo nel tuo futuro in Sampierana cosa ti aspetteresti?

Secondo me Sampierana come azienda ha potenziale e caratteristiche importanti per continuare a produrre per molti anni. Grazie a CNH sono state potenziate le linee e tutto si è organizzato talmente al meglio che vedo una grossa capacità produttiva; è chiaro che le macchine però vanno vendute e qui c’è molto da fare, la concorrenza è spietata.

Patrizia Sampierana Peter Garrit

Prima di andare in pensione saresti contenta di vedere un’altra Patrizia in Sampierana?

Sarei felicissima se qualcuna delle ragazze si lanciasse dal punto di vista commerciale. Capisco anche che non sia semplice, perché la figura commerciale classica prevede che tu stia fuori, faccia trasferte e può risultare difficile da coniugare con l’ambito familiare. Alle volte, però, basta fare un primo tentativo, quasi casuale come è stato per me, e tutto può succedere!

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La Catena della Conoscenza: il nuovo progetto al femminile di Sampierana

La Catena della Conoscenza è il nuovo progetto nato in Sampierana che pone al centro le donne e la loro capacità di riuscire a trasmettere il saper fare. In realtà, la storia di questo progetto nasce da un’idea più ampia che si è poi evoluta, in parte, in una forma differente.

Tutto è cominciato durante il mese di Aprile 2025, quando abbiamo dato avvio a una breve Academy strutturata per permettere alle nuove leve Sampierana un percorso di formazione introduttivo prima di arrivare direttamente sul posto di lavoro.

L’Academy è stata così strutturata:

  • Pianificazione di mezza giornata di assesment per la valutazione di tredici candidati sottoposti a prove di gruppo, prove pratiche e colloqui individuali;
  • Selezione di otto candidati scelti per svolgere un corso formativo pre assuntivo di 3 giorni;

Il corso formativo ha avuto tre focus specifici:

  • Formazione tecnica specifica condotta da Mariani Nicolas nostro Technical Trainer;
  • Formazione sicurezza;
  • Welcome on board e affiancamento passivo on the job, in cui ad ogni lavoratore è stato attribuito un buddi/tutor.

Training Women

Gli otto candidati scelti comprendevano cinque uomini e tre donne e, proprio quest’ultime, sono state le prime protagoniste del progetto.

Il titolo “Catena della Conoscenza” vuole rappresentare la trasmissione delle conoscenze e delle esperienze tra le donne che lavorano nell’azienda.

L’idea è quella di creare una catena di persone, dove ogni donna è collegata alla precedente e alla successiva, simboleggiando la trasmissione delle conoscenze.


Sampierana Progetto Donne

Gli obiettivi del progetto mirano a far risaltare le conoscenze e le esperienze trasmette tra le donne e ad evidenziare il loro ruolo e l’importanza nel settore meccanico.

Alla base di tutto resta il desiderio e la volontà di creare un senso di comunità tra le donne che lavorano in azienda.

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Piernicolò e il mondo dei Ricambi

Siamo un’azienda nell’azienda, credo sia corretto definirci una sorta di pronto soccorso, a disposizione dei concessionari che ci contattano.

L’edificio della sala mensa nasconde anche una parte di uffici a marchio Sampierana, forse quelli dove si è soliti sbirciare meno o che a volte è più semplice dimenticare. Proprio dietro una di quelle porte, però, ci sono altri volti, altre storie e altre mani all’opera, quelle dei Ricambi a marchio Sampierana.

Oggi diamo spazio a loro e a un nome in particolare, quello di Piernicolò che lavora in Sampierana dal 2019.

Dalla Sicilia a San Piero. Com’è iniziata la tua avventura in Sampierana?

La mia avventura in Sampierana è iniziata il 22 Maggio 2019. Dapprima sono partito come operaio in modo inaspettato, grazie a un incontro nel mio istituto scolastico con i fondatori di Sampierana che erano in visita per selezionare del nuovo personale. Dopo i colloqui in presenza, che furono positivi, sono stato contattato. Inizialmente ero titubante perché avevo scelto Lettere all’Università, ma quando è arrivata la chiamata ho deciso di partire.

Una volta entrato nel mondo azienda mi sono appassionato giorno dopo giorno a Sampierana, ai prodotti e anche alle persone. Nel team ricambi lavoro dal 26 Settembre 2022.

Raccontaci qualche dettaglio in più sul team ricambi. Durante il processo di acquisto o di semplice richiesta da parte del cliente, quando entra in gioco il vostro team?

Negli anni su iniziativa degli addetti ai lavori è stato sviluppato un portale ricambi, perché la gestione telefonica o via mail d’inserimento ordine è diventata obsoleta (una volta chi prendeva gli ordini al telefono ne organizzava tutte le fasi: acquisto, gestione, imballo, spedizione) sia a livello “pratico” che documentale/gestionale.

Lo sviluppo del portale ricambi è avvenuto dopo un grande lavoro coordinato con alcuni colleghi dell’ufficio tecnico e l’ufficio IT. Ad oggi il portale ricambi è una realtà collaudata e in continua innovazione.

Il nostro team, composto sia da personale operaio che amministrativo, segue tutte le fasi come se fosse una microazienda: acquisto, gestione del magazzino, gestione ordini/giacenze, spedizione e bolla in quasi completa autonomia.

Quando il cliente effettua un ordine viene prima supervisionato ed autorizzato da noi, dopodiché il nostro magazziniere può visionarlo sul palmare e gestirlo seguendo le ubicazioni e le giacenze fino all’imballaggio.

Il team gestisce in media oltre 15.000 spedizioni all’anno tra vendite e garanzie. Questo per noi si traduce con un servizio indispensabile per oltre 300 dealer in tutto il mondo Eurocomach, che normalmente riescono ad essere serviti in 24/48 ore dalla conferma d’ordine.

La rapidità di servizio vale anche per tutto il mercato CNH, strettamente legato al nostro magazzino per gli approvvigionamenti dei loro magazzini di stockaggio a Modena e non di rado spedizioni negli USA.

In questi ultimi mesi avete avuto un calo di richieste?

No, quando c’è un calo di vendite delle macchine i ricambi diventano ancora più indispensabili di quanto non lo siano già. Siamo un’azienda nell’azienda, credo sia corretto definirci una sorta di pronto soccorso, a disposizione dei concessionari che ci contattano.

Quante persone lavorano nel vostro team?

In totale siamo cinque, ci sono, Alessandro, che gestisce tutti gli ordini che arrivano dal web, Nicola, che gestisce gli acquisti, mentre io seguo tutto ciò che riguarda il supporto al cliente, quindi principalmente le vendite. Insieme a noi c’è Letizia, che fornisce supporto ad Alessandro e segue le complesse dinamiche CNH.

Poi ci sono i nostri magazzinieri: Matteo, Arianna, Edgar, Antonio, Francesca e Luca (che fa da spola tra noi e il reparto Attachments).

Piernicolò_Sampierana

Avete dei KPI come team, come viene misurato il vostro lavoro?

Non proprio, il nostro lavoro è tutto basato sul qui ed ora, ci muoviamo sulla base delle richieste quotidiane.

Fate anche consulenza al cliente quando richiede un ricambio?

Normalmente il cliente riesce ad eseguire l’ordine in autonomi,a ma la mia figura è anche improntata a questo.

Come avviene il contatto tra voi e il cliente che necessita di un ricambio? Se, ad esempio, c’è un problema sul portale, chi fornisce supporto?

Per qualunque necessità legata alla vendita, resto io il riferimento per i nostri dealer in tutto il mondo. Al momento non c’è il mio contatto diretto sul portale, ma sai che adesso che ci penso non è una cattiva idea? Ad oggi chiamano il centralino o mandano una mail ad infosampierana@cnh.com e poi passano il mio contatto o mi viene inoltrata immediatamente.

Quindi collaborate molto anche con il team After Sales?

Assolutamente! Noi gestiamo tutte le loro spedizioni, la collaborazione è di assoluta sinergia. Come diceva Henry FordLa prima vettura la vende il reparto commerciale, le altre le “vende” l’assistenza”. Non voglio sminuire il lavoro dei nostri commerciali, ma semplicemente valorizzare il nostro, sia chiaro!

Ci hai raccontato che ti eri iscritto alla facoltà di Lettere, ma una volta entrato nel mondo Sampierana sei riuscito a formarti e a trovare la tua strada. Quali sono le competenze per chi vuole approcciarsi al settore ricambi?

L’ideale sarebbe conoscere già le macchine, o perlomeno averne un’idea generica parlando strettamente della mia mansione. Riguardo alla nostra squadra invece, abbiamo dimostrato che le competenze necessarie sono molteplici ed ognuno di noi può dare il suo contributo pur non avendo competenze pregresse, l’importante è essere flessibili, dinamici e predisposti al lavoro di squadra.

Salutiamo Piernicolò con la promessa di tornare più spesso a bussare alla porta del team ricambi, alle volte basta qualche passo in più per accorciare le distanze “fisiche” da un ufficio all’altro.

Milaydis Eurocomach

L’assistenza tecnica di Eurocomach: il percorso di crescita di Milaydis

Sul lungomare di Cannes c’è parecchio traffico, come accade spesso tra il 14 e il 25 Maggio quando si dà il via al Festival del Cinema. Tra le auto in coda, collegata da remoto, c’è Milaydis, in trasferta in Francia con il team After Sales di Eurocomach pronta a raccontarci il suo percorso lavorativo e di vita in azienda.

Milaydis Cabrera Eurocomach testimonials

Com’è iniziata l’esperienza in Sampierana?

Poco dopo il termine dei miei studi, a Giugno 2022, mentre lavoravo a San Marino. Il mio indirizzo di Laurea era Diritto, Tributo ed Economia e mi occupavo di finanza ed amministrazione in azienda. Quando ho ricevuto la chiamata per entrare in Sampierana ho pensato che fosse l’opportunità per tornare a casa, a San Piero. Inizialmente sono entrata in amministrazione, poi, dopo poco tempo, si sono aperte altre porte.

Ti riferisci alla possibilità di entrare a far parte del team After Sales?

Sì esatto. Gianni, responsabile del team After Sales, poco dopo il mio arrivo in azienda cercava personale in grado di parlare più lingue. Io per dodici anni avevo lavorato negli hotel romagnoli e avevo fatto pratica con il francese, l’inglese e le lingue dell’America Latina. Ho colto subito la possibilità e da lì se ne sono aperte altre: questo ruolo mi permette di viaggiare molto, anche all’estero, ed è uno degli aspetti che amo di più nel mio lavoro. Come la possibilità di imparare sempre qualcosa di nuovo.

Parliamo di questo. Cosa ti spinge ad appassionarti ogni giorno al lavoro tecnico dell’After Sales?

Ho sempre desiderato un lavoro dinamico e qui l’ho trovato. Non si tratta solo di viaggiare, ma anche di stare a contatto con i clienti. In amministrazione questo non accade, hai più che a fare con i numeri, mentre nel nostro team il contatto e il supporto per il cliente sono fondamentali.

La tua formazione però e anche le esperienze lavorative precedenti non erano legate al mondo degli escavatori. Come sei riuscita a costruire la tua formazione?

Grazie soprattutto a Gianni, il mio manager. Ho seguito corsi sui motori, in particolare Yanmar e Kubota che sono i nostri motori. Il mondo commerciale, quindi le funzioni delle macchine, le loro potenzialità in base alle esigenze del cliente, l’ho approfondito sul campo, seguendo gli altri del team e mettendo in pratica il tutto quando c’è il contatto diretto con il cliente. Per la conoscenza più tecnica delle macchine all’inizio ho fatto da autodidatta ed è stato importantissimo l’aiuto di Maria Laura, la prima di noi ad essere entrata nel team.

Qual è stata la parte più difficile di questa formazione continua?

Riuscire a trasportare queste conoscenze dall’italiano alle altre lingue, in particolare inglese, francese, spagnolo. Da poco sto seguendo anche il Nord Europa con Danimarca, Svezia e Polonia e per questo l’inglese è sempre la lingua di riferimento.

Il Team After Sales si occupa di assistenza tecnica, ma anche di formazione continua sui modelli Eurocomach con corsi rivolti ai concessionari. Sei coinvolta anche tu in questa formazione?

I corsi mi aiutano a migliorare proprio l’aspetto di cui parlavo prima, quello delle lingue. Al momento Nicolas si occupa di svolgere i training in lingua italiana qui nella sede di San Piero e io della traduzione real time degli stessi contenuti in francese. Per me è una palestra, sia per ampliare il vocabolario sia per conoscere sempre di più le componenti delle macchine, compresi i modelli recenti.

Milaydis Eurocomach

Il vostro è un team prevalentemente di donne. Avete mai avuto problemi a farvi ascoltare dai dealer?

Io personalmente no, non ho mai subito il fatto di essere donna in un settore tecnico come questo. L’importante è farsi valere e far valere le proprie competenze. Da otto mesi in aggiunta a questo sono stata eletta come Rappresentante Sindacale dei Lavoratori e come Rappresentante della Sicurezza dei lavoratori. L’esperienza in assistenza tecnica è stata fondamentale per imparare ad “ascoltare”.

Ultima domanda. Siete soprattutto donne nell’After Sales, in un settore tecnico, in un paese, San Piero in Bagno, di piccole dimensioni tra gli Appennini. Sembra un po’ un mondo a parte. Ci avete mai riflettuto?

Sì è vero, è un po’ un mondo a parte. Spesso ci troviamo a contatto con persone che girano il mondo dalla Svizzera a Las Vegas. Anche io voglio continuare a viaggiare grazie al mio lavoro e alla rete CNH di cui siamo entrati a far parte.

Però, confermo: è una bella realtà quella che abbiamo a San Piero e per mantenerla dobbiamo continuare a puntare sulla qualità dei nostri prodotti.

GDG Eurocomach

La voce di Eurocomach: storia del nostro dealer #GDG

I nostri dealer sono la voce di Eurocomach e noi siamo andati a raccogliere le loro testimonianze, partendo da Brandizzo, dove abbiamo incontrato Dario, titolare della GDG srl. GDG srl è specializzata nella vendita e assistenza delle macchine movimento terra e, dal 2019, è uno dei nostri concessionari di punta che ha permesso di far conoscere sempre di più Eurocomach nell’area torinese.

L’incontro con Eurocomach

Ho conosciuto Eurocomach nell’estate del 2019 a seguito di un viaggio di piacere in Germania, all’epoca vendevo parecchie macchine della concorrenza però ero alla ricerca di un prodotto della gamma compatta che fosse al top.”

Dario resta colpito da un dettaglio non indifferente: il mercato tedesco, molto più esigente di quello italiano, sembra conoscere alla perfezione la qualità di Eurocomach.

Sono rimasto molto colpito dal fatto che le macchine erano molto più diffuse in Germania che qui in Italia perché il mercato tedesco è molto esigente che richiede degli standard molto elevati, al che ho capito che le macchine erano veramente al top”.

I punti di forza

La scoperta delle macchine e dei loro punti di forza ha permesso a GDG di offrire un prodotto di qualità e all’avanguardia ai propri clienti, come il 90ZT. I modelli di questo tipo attivi sul territorio sono numerosi e i problemi rilevati minimi.

Abbiamo chiesto a Dario quali sono, secondo lui, i punti di forza delle macchine Eurocomach.

“Compatezza, potenza, caratteristiche costruttive, qualità e tecnologie all’avanguardia” sono le parole chiave che hanno portato GDG a puntare sul nostro brand.

I feedback dei clienti

La strategia adottata da Dario per far conoscere Eurocomach è stata quella di puntare su “clienti ai quali erano stati già venduti dei brand primari. Abbiamo deciso di provare con clienti già abituati a queste macchine all’avanguardia. I clienti ci hanno fatto da venditori e vendendo le prime macchine importanti si sono poi vendute le altre”.

Dario ci ha aperto le porte del suo concessionario e ci ha reso orgogliosi del rapporto costruito in questi anni. In attesa di far visita ad altri dealer, se volete ascoltare l’intervista completa, seguiteci sul nostro canale Youtube