Intervista a Fabio: da un contesto familiare alla realtà di Sampierana

 

Oggi per la rubrica Students on Board vi condividiamo l’intervista con Fabio Sandonini, studente tirocinante in ingegneria elettronica e attualmente impiegato nel reparto product di Eurocomach. La storia di Fabio sembra scritta da un filo conduttore, che ha origine nella zona di Mantova, da dove è arrivato, e dove ha iniziato già da piccolo a sentir parlare e a vedere le sue primissime macchine movimento terra.

Hai iniziato il tirocinio ad Aprile, se non sbaglio e sei nella parte del product. A livello di studi, sei uno studente di ingegneria elettronica. Com’è andato il primo mese in Sampierana?

Il primo mese è andato bene, per me si è trattata anche della prima esperienza di lavoro nel mio campo di studi, ovvero ingegneria elettronica, e in questo contesto ho avuto modo di capire come funziona un ufficio tecnico, come si gestisce il rapporto con gli altri colleghi.
Ho trovato un ambiente molto accogliente sia con i capi reparto che con altre persone del dipartimento e, finalmente, ho potuto mettere mano sulle materie effettivamente studiate, quindi diciamo che è stato un po’ come vivere quello che avrei sempre voluto provare a vivere, ecco.

Allora, rispetto ai tuoi studi, che cosa hai studiato all’università che sei riuscito effettivamente ad applicare poi dentro l’azienda?
Sicuramente il metodo con cui si va ad affrontare un problema, perché all’Università abbiamo studiato tante materie e tante informazioni che non sempre riguardano quello che sto facendo a tirocinio. Tutte le nozioni, però, sono accumunate da un fattore importante: la ricerca del giusto “metodo” inteso come risoluzione di problemi, individuare quelli che sono i dati, leggerli in modo accurato e in seguito a un’analisi adeguata. In questo, lo riconosco, i miei studi mi hanno supportato.
Per il resto buona parte del progetto che sto facendo copre ciò che ho studiato all’università, quindi in particolare motoristica, elettrica e sistemi di controllo per motori elettrici.

Intervista Fabio Eurocomach

Su che progetti hai iniziato a lavorare? Stai lavorando?

Ho iniziato a lavorare su un progetto che prevede la realizzazione di un modello digitale di un veicolo che stanno attualmente progettando nell’ufficio tecnico: un veicolo elettrico.

Il mio progetto sarebbe quello di creare questo modello e simularlo in modo tale da poter fare delle stime di efficienza energetica della batteria, potenza erogata, quindi sostanzialmente prendere il veicolo, crearne una copia digitale e gestire i parametri in maniera differente per vedere se si riescono a ottenere delle efficienze più alte.

A livello di studi immaginavi di poterli diciamo approfondire applicandoli al campo degli escavatori?

Sì e no, credo sia questa la risposta corretta. Ho conosciuto Sampierana l’anno scorso durante un incontro con le aziende del territorio nel campus di Cesena. Mi ha colpito subito come realtà perché in questo momento sto studiando a Cesena però non sono di Cesena, vengo da un paesino tra Mantova e Brescia e sostanzialmente è un paesino di campagna.
I miei zii sono tutti agricoltori, come anche i miei amici. Quindi il contesto agricolo è un contesto che ho sempre vissuto e mi ha sempre un po’ affascinato, sia quello delle macchine movimento terra che delle macchine agricole.

Quando ho ritrovato questo contesto all’Università sono rimasto subito colpito e nel momento in cui sono andato in azienda, in cui effettivamente ho visto tutto da vicino, compresa la realizzazione delle macchine, sono stato contento di unire due componenti, quella affettiva e quella degli studi.

Che cosa ti sta piacendo di più del lavoro che stai facendo?

Allora ci sono due aspetti da menzionare: a livello pratico la realizzazione in sé per sé del modello e quindi il fatto che una volta realizzato il modello, io possa giocare con alcuni parametri e andare a vedere come la macchina risponde che è una cosa che a me piace e che mi permette di ragionare su come migliorare la macchina.
Dall’altra parte la possibilità di lavorare su un veicolo elettrico, considerato anche lo stato attuale delle cose e la direzione in cui il mondo sta andando, mi inorgoglisce perché mi permette di prendere parte a un progetto grande, innovativo che ha un suo valore per l’intera Comunità.

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