La seconda testimonianza della nostra rubrica Students on Board è quella di Mattia, Software Engineer in Sampierana. Intervistarlo ci ha trasmesso una carica di energia e positività, che lo accompagnano ogni giorno nel suo lavoro dal momento che, dopo il tirocinio, è stato assunto in modo diretto.
Ciao Mattia, dicci un po’ di te. Ci racconti il tuo percorso?
A ottobre è un anno che sono qui. Sono stato assunto come Software Engineer, dopo un percorso di studi in Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni.
Quali sono stati i tuoi obiettivi professionali iniziali e come è stato il passaggio dal tirocinio all’assunzione?
Prima di conoscere Sampierana-Eurocomach ero interessato al settore automotive e alle macchine agricole. L’opportunità è arrivata tramite un seminario organizzato dall’azienda in università. Il tirocinio è un momento per conoscere l’azienda e il carico di lavoro non è eccessivo come in un lavoro normale, permettendoti di fare più domande. Dopo l’assunzione, l’obiettivo principale è stato portare il know-how software, elettrico ed elettronico all’interno di Sampierana, rendendola più autonoma rispetto ai fornitori.

Di cosa ti occupi esattamente come Software Engineer?
La parte software, elettrica ed elettronica, prima non era gestita internamente, ma tramite fornitori. L’idea è di gestirla come fa il gruppo CNH, che ha i propri sistemi e processi. Al momento, stiamo seguendo la parte di service e supporto alla validazione dei prodotti esistenti, ma in futuro l’obiettivo è iniziare a sviluppare software per nuovi progetti. Questo riguarda tutti gli escavatori, non solo quelli elettrici.
Cosa hai imparato inaspettatamente in questo percorso lavorativo?
Ho imparato l’architettura delle macchine e come vengono gestiti i processi di approvvigionamento e scelta dei componenti. Questo è stato per me l’aspetto più interessante. Ho anche avuto l’opportunità di vedere come un prodotto viene convalidato, attraverso le procedure e i test. A livello di studi universitari, non mi sarei mai aspettato di finire nel campo degli escavatori, ma se due anni fa me l’avessero chiesto probabilmente avrei risposto che mi sarebbe piaciuto. Ho scoperto che lo studio mi ha dato le basi per capire gli ambiti in cui si sviluppa l’elettronica.
Com’è stato il supporto dell’azienda durante il tuo tirocinio?
Durante il tirocinio, mi sono reso conto che non c’era una figura di riferimento specifica nel mio ambito. Tuttavia, ho avuto il supporto di un ragazzo dell’ufficio tecnico e del project manager. Quando è arrivato il mio attuale responsabile, Nicolò Rossi è cambiato l’approccio e anche se a volte mancano le risorse si lavora per recuperarle.

Qual è la cosa più interessante o più bella che hai imparato fino ad ora che magari non ti aspettavi?
La cosa più interessante è probabilmente quella di come viene validato un prodotto. Tutte le procedure che vengono fatte e attuate per verificare se un prodotto già progettato e costruito, ma non ancora messo in produzione dall’azienda è abbastanza di qualità o segue le specifiche costruttive attraverso i vari test che vengono fatti ai prodotti, questo aspetto è molto interessante per me.